1974 SAIAD-Suzuki 750S "Vallelunga"
Legendary two stroke triple racing bike, fully restored by Soiatti
Legendary two stroke triple racing bike, fully restored by Soiatti
Between the end of the Sixties and the early Seventies, given the great popularity of endurance races, the dynamic SAIAD in Turin, official importer of Suzuki motorcycles in Italy, already builder of some 500 Titan specials intended for gentleman riders, decided to get down to the 3/4 of a liter business. In the early months of 1973, working on the basis of the GT 750 K, changes were made to the cylinders’ intake and exhaust ports, in order to get more power. Experts estimated an increase of 10 hp over the stock GT 750 K’s 71 hp, but the increase was never officially declared, probably not to invalidate the street legal certificate already available. The chassis was characterized by the modern telescopic fork and the double front disc brake, details already available of the K version, introduced in 1972. The removal of the heavy parts of the stock 750 bodywork , such as steel fenders, mirrors and indicators, and the addition of solo seat, clip-on’s, rear sets and racing tires, completed the job. The drastic weight-loss treatment brought the over 245 kg’s of the stock GT 750 K to the approximately 190 kg’s of the Vallelunga, while the maximum speed rose to 225 km/ h! The new fiberglass bodywork, as well as the valuable rear sets and alloy clip-on’s were made by Angelo Menani. At Suzuki, they immediately recognized this model as their own, making a special advertising brochure for the GT 750 S Vallelunga, in which the Special racer born in Italy was introduced with all the features of an official model.
A cavallo tra gli anni sessanta e settanta, tenuto conto la grande attenzione che il pubblico dedicava alle gare di endurance, la dinamica SAIAD di Torino, importatrice ufficiale delle motociclette Suzuki, che già nei primi anni settanta aveva allestito delle special derivate su base 500 Titan destinate ai piloti privati, decise di cimentarsi anche nei di 3/4 di litro. Nei primi mesi del 1973, lavorando sulla base della GT 750 K furono apportate modifiche alle luci dei cilindri, in modo da ottenere una maggiore potenza. Gli esperti valutano un aumento di 10 CV sui 71 originali della GT 750 K, ma l'incremento non venne mai ufficialmente dichiarato, probabilmente per non inficiare il certificato di omologazione già disponibile. La ciclistica era caratterizzata dalla forcella telescopica a steli scoperti e dal doppio freno a disco anteriore, particolari già di serie della versione K, introdotta nel 1972. La rimozione delle sovrastrutture di serie, come i pesanti parafanghi in acciaio, gli specchi e gli indicatori di direzione, e il montaggio della sella monoposto, dei semimanubri, delle pedane arretrate e degli pneumatici racing, completarono l'opera. La drastica cura dimagrante fece passare il peso dagli oltre 245 della GT 750 K di serie ai circa 190 a vuoto della Vallelunga, mentre la velocità massima saliva a ben 225 Km/h! Le sovrastrutture in vetroresina, così come le pregevoli pedane arretrate ed i semimanubri in lega leggera erano realizzati da Angelo Menani. La Casa madre Suzuki riconobbe immediatamente questo modello come proprio, facendo realizzare per la GT 750 S Vallelunga una apposita brochure pubblicitaria, in cui la Special da competizione nata in Italia veniva presentata con tutti i crismi di un modello ufficiale.
A cavallo tra gli anni sessanta e settanta, tenuto conto la grande attenzione che il pubblico dedicava alle gare di endurance, la dinamica SAIAD di Torino, importatrice ufficiale delle motociclette Suzuki, che già nei primi anni settanta aveva allestito delle special derivate su base 500 Titan destinate ai piloti privati, decise di cimentarsi anche nei di 3/4 di litro. Nei primi mesi del 1973, lavorando sulla base della GT 750 K furono apportate modifiche alle luci dei cilindri, in modo da ottenere una maggiore potenza. Gli esperti valutano un aumento di 10 CV sui 71 originali della GT 750 K, ma l'incremento non venne mai ufficialmente dichiarato, probabilmente per non inficiare il certificato di omologazione già disponibile. La ciclistica era caratterizzata dalla forcella telescopica a steli scoperti e dal doppio freno a disco anteriore, particolari già di serie della versione K, introdotta nel 1972. La rimozione delle sovrastrutture di serie, come i pesanti parafanghi in acciaio, gli specchi e gli indicatori di direzione, e il montaggio della sella monoposto, dei semimanubri, delle pedane arretrate e degli pneumatici racing, completarono l'opera. La drastica cura dimagrante fece passare il peso dagli oltre 245 della GT 750 K di serie ai circa 190 a vuoto della Vallelunga, mentre la velocità massima saliva a ben 225 Km/h! Le sovrastrutture in vetroresina, così come le pregevoli pedane arretrate ed i semimanubri in lega leggera erano realizzati da Angelo Menani. La Casa madre Suzuki riconobbe immediatamente questo modello come proprio, facendo realizzare per la GT 750 S Vallelunga una apposita brochure pubblicitaria, in cui la Special da competizione nata in Italia veniva presentata con tutti i crismi di un modello ufficiale.
Soiatti Moto Classiche - Novara, Italy
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