Kawasaki H1 Mach III 500 cc: "The flying coffin" by Luigi Antenucci
If you ask Luigi Antenucci about his last build, the first thing he’ll tell you is that his project wasn’t meant to get a café racer but rather a countertrend, extremely personal, prototype. Built from 1969 through to 1975, the donor bike, an iconic Kawasaki Mach III two-stroke 500 cc, was able to produce 60 hp @ 7500 rpm with a dry weight of only 174 kgs (384 lbs). At the time of its introduction, this bike was considered having the best power-to-weight ratio ever available for a stock bike. Unfortunately, road holding characteristics weren’t so good: the gearbox was odd, with neutral below first, the drum brakes very questionable, the weight distribution was mainly on the back, in order to allow easy wheelings, and the frame was barely sufficient to bear the power of the engine. Not for nothing the Mach II was known in some of the English speaking countries as 'The triple with the ripple' and, in Italy, was even nicknamed “The flying cuffin” (“La Bara Volante”). That’s exactly the name Luigi gave to his build and the theme of the handmade pinstriping on its “fuel tank” (by Giovanni Raspa): a coffin with a nice pair of wings. Effectively, on this bike, what it looks like a fuel tank is only a bespoke fiberglass cover of the 2 stroke oil tank, the autolube device and the electrics. The real fuel tank is the custom made aluminium tail supporting the bespoke alcantara seat (by“Art” hupholstery) with the logo of the 30th Biker Fest embroidered on it (a tribute to the event where the bike was first shown to the public). The front end features a 41mm fork held by billet aluminium plates, a custom wheel with a transparent 14mm lexan interior directly bolt and welded to the rim, wearing a slick Metzler tire, hand engraved with the script “Bike Garage Motorcycle”… The front brake is invisible, adopting a solution pretty much in line with the original philosophy of the Kawa triple: you just don’t need it for this bike!!! The custom front fender is carbon made held by a handmade single sided bracket. The handlebar and controls, needless to say, is another custom made component. The rear end has been completed redesigned with a heavily modified Honda single sided swingarm and a huge CNC chrome 8”x18” rim wearing a 240mm tyre .The entire braking system is concentrated inside: a six piston caliper controlled by a front brake pump. The custom mounted single sided twin shocks are by progressive Suspensions. The custom expansion exhaust are hand made from stainless 0,8 mm steel sheets TIG welded. Final touches are the lights. The headlight is mounted within glass bottle of liquor, that Luigi and his team told me they drunk before using, in order to take the inspiration to make it… The cup used, as well, was recycled for the taillight… Weird and unique, irreverent, disrespectful of the historic donor bike but charming and head turner… That’s the style of the custom build we liked today.
Se chiedete a Luigi Antenucci del suo ultimo lavoro, la prima cosa che
vi dirà è che il suo obiettivo non era quello di costruire una café
racer, ma piuttosto un prototipo in controtendenza, qualcosa di unico e
estremamente personale. Prodotta dal 1969 fino al 1975, la base,
un’iconica Kawa Mach III, due tempi, era in grado di erogare ben 60 CV a
7500 giri, con un peso a secco di soli 174 kg. Quando fu presentata, si
ritenne che questa tre cilindri 500 cc avesse il miglior rapporto
peso-potenza mai reso disponibile su una moto di serie. Purtroppo, le
caratteristiche stradali non risultarono altrettanto eclatanti: il
cambio era strano, con il folle sotto la prima, i freni a tamburo
sottodimensionati, la distribuzione dei pesi spostata al retrotreno per
favorire l’impennata, e il telaio appena sufficiente a sopportare la
potenza del motore. Non per nulla la Mach II in alcuni paesi
anglosassoni, si guadagnò il nomignolo di 'The triple with the ripple'
(la tripla che fa le bizze) e in Italia, di “Bara Volante". E questo è
esattamente il nome che Luigi ha dato al suo lavoro, nonché il tema del
pinstriping realizzato a mano sul suo serbatoio (da Giovanni Raspa): una cassa da morto con
un bel paio di ali. In effetti, su questa moto, quello che sembra il
serbatoio di carburante è solo un guscio artigianale in vetroresina che
nasconde il serbatoio dell'olio 2T, il miscelatore e l'impianto
elettrico. Il serbatoio carburante vero e proprio è la coda realizzata
in alluminio su cui poggia il sellino in alcantara (creato dalla
Tapezzeria "Art") con il logo ricamato della
trentesima Biker Fest (un omaggio all'evento in cui la moto è stata
presentata). L’avantreno contempla una forcella tradizionale da 41
millimetri tenuta da piastre in alluminio dal pieno, una ruota
artigianale con piatto in Lexan trasparente da 14 millimetri,
direttamente imbullonato e saldato al canale, che calza un pneumatico
Metzler slick con battistrada inciso a mano con lo script "Bike Garage
Moto"... Il freno anteriore è invisibile, adottando quindi una soluzione
assai in linea con la filosofia originale della tripla: semplicemente
non serve! Il parafango anteriore in carbonio, realizzato appositamente,
è tenuto da una staffa monobraccio. Manubrio e comandi, inutile dirlo,
sono artigianali. Il retrotreno è stato completatamene riprogettatato
utilizzando un forcellone monobraccio di origine Honda pesantemente
modificato e un enorme cerchio cromato CNC da 8x18" con pneumatico da
240 mm. Tutto il sistema frenante è concentrato all'interno: una pinza a
sei pistoncini controllata da una pompa anteriore. Gli ammortizzatori
gemelli montati su un solo lato sono Progressive. Il doppio scarico a
espansione è realizzato a mano con lamiera di acciaio da 0,8 mm saldata
TIG. Tocco finale sono le luci. Il faro è montato all'interno di una
bottiglia di vetro di Amaro Unicum, che Luigi e la sua squadra mi hanno
detto di essersi scolata prima dell’uso, per trovare l'ispirazione di
farlo... Il bicchiare utilizzato, così, è stato riciclato per il
fanalino posteriore... Strana e unica, irriverente, irrispettosa
dell’iconico originale ma affascinante e personalissima... Questo è lo
stile della custom che mi è piaciuta oggi.
Photos by Salento Photography (Inazumized)
Bike Garage Motorcycles - San Salvo (CH), Italy
No comments:
Post a Comment
Unsigned comments and comments containing links will be removed.
I commenti non firmati e quelli che contengono links saranno rimossi.