Irene Paolicchi posing on the R-Nine-T "Saline" by Luis Bertelli... The Inazuma Report
Between the mid-60s and '70s, the "Saline-Volterra" was one of the most important races of the Italian motor sport. The first edition of the race was named after the "1st Commander Braccini" and was held in the fall of 1953. It was won by Conte Magi Diligenti from Livorno. The race was repeated, however, only since 1964, 11 years later, thanks to the organization of ACI Pisa and the Volterra Tourist Council and took the name of "City of Volterra Cup". The success of public and participants, the news talking about 100 thousand people attending, soon led the City of Volterra Cup to be included among the races of the Italian Mountain Championship. The last car race, held in 1970, was won by Johannes Ortner on Fiat Abarth 2000 who was faster only 0,4” than the Ferrari 512/S of "Momo" Moretti. But the historical hill race was an excellent springboard for great motorcycling champions: Becheroni, Bilotti, Conforti, Ghiselli. The 1974 edition marked the debut of Marco Lucchinelli and the winner of the 50cc class was Pier Paolo Bianchi, eventually 3 times world champion. Today, that roads, that are sometimes home of historical commemorations, are still the playground for many riders from Tuscany and not only. That's the reason why the name given by Luis to his awesome build, which I'm about to describe below...
La "Saline-Volterra" è stata, fra la metà degli anni '60 e l'inizio degli anni '70, una delle più importanti prove dello sport automobilistico nazionale. La prima edizione della corsa che prese il nome di "1° Comandante Braccini" si tenne nell'autunno del 1953 e fu vinta dal livornese Conte Magi Diligenti. La gara fu ripetuta però solo a partire dal 1964, 11 anni dopo, grazie all'organizzazione dell'ACI di Pisa e della Pro Volterra e prese il nome di "Coppa Città di Volterra". Il successo di pubblico, le cronache parlavano di circa 100 mila persone, e di partecipanti portò presto la Coppa Città di Volterra ad essere inserita fra le prove del Campionato Italiano Montagna. L’ultima edizione automobilistica si tenne nel 1970 e fu vinta da Johannes Ortner su Fiat Abarth 2000 che superò di soli 4 decimi la Ferrari 512/S di "Momo" Moretti. Ma le storiche gare in salita furono un ottimo trampolino di lancio grandi campioni di motociclismo: Becheroni,
Bilotti, Conforti, Ghiselli. Il 1974 segno l'esordio di Marco Lucchinelli e il vincitore della classe 50cc e
fu il futuro 3 volte campione del mondo Pierpaolo Bianchi. Oggi, quel percorso, talvolta sede di rievocazioni storiche, è ancora il parco giochi di tantissimi motociclisti toscani e non solo. Da qui, il nome dato da Luis alla sua ultima realizzazione, di cui vi racconto appena più giù...
Luis told me that he designed this bike as a Cafe Racer built with an "Italian" method, thus seeking not only an eye-catching aesthetics, but working with great attention to weight reduction, chassis and performance. The bike was in fact lightened by nearly 50 kg, thanks to the full aluminium body -entirely handmade-, to the aluminum billet triple tree plates, adjustable footrests and handlebars, to the spoke rims by Alpina, to the rebuilt rear frame, the airbox removal and the new custom lightweight exhaust system with its intriguing shape. The air intakes on the front fairing are made of polished aluminum and replicate the design of 1970’s BMW car grille, concealing two low-beam headlamps. The high beam spotlight is on the left side of the bike. The instrumentation is a Motoscope Pro, made by Motogadget specifically for the Nine-T. Just below, under the windshield, Luis installed its logo, lit by LED, which can take different colors at the touch of a remote control. The latter controls a LED projector under the bike which draws a BMW logo on the ground (very flashy, but eye catching). The stock forks were black anodized and equipped with progressive springs and high density oil. On the fork sleeves, two LED light rings can be seen that serve as turn signals. Airbox, snorkel and battery are gone. The first has been replaced by a pair of conical filters. The snorkel was removed and replaced with a sleek aluminum casing. The stock battery is hidden under the tank. The latter is one of the parts that are still stock, but enhanced with the BMW logos by Luis Moto and the new Monza fuel cap fit on a custom flange: all aluminum CNC machined. The narrow custom tail is over the new rear 200 mm. tire. The registration plate was mounted down on the rear wheel with single-side holder produced by Luis Moto: taillights, and turn signals are integrated in a LED string just above the plate. Finally, a R-Nine-T really cared for and rich of racing solutions that dazzles and delights... Even without the beautiful models who have never left alone the bike during the Motor Bike Expo in Verona or during the photo shoot by Giancarlo Laudonia.
Luis mi ha raccontato di aver concepito questa BMW R Nine T come una Cafè Racer costruita con i criteri “Italiani”, quindi lavorando non solo sull’estetica accattivante, ma con grande attenzione a peso, ciclistica e prestazioni. La moto è stata infatti alleggerita di quasi 50 kg, grazie alla carrozzeria realizzata a mano interamente in alluminio, alle piastre, pedane regolabili e ai semi manubri in alluminio ricavati dal pieno con fori di alleggerimento, ai cerchi a raggi Alpina, al telaio posteriore ricostruito e alla rimozione dell’airbox , al nuovo impianto di scarico artigianale ultraleggero e dalla forme maliziose. Le prese d’aria sul cupolino sono state realizzate in alluminio lucidato replicando il disegno delle calandre automobilistiche BMW anni 70 e nascondono un doppio proiettore anabbagliante. Il faro di profondità è in basso, sul lato sinistro della moto. La strumentazione è Motoscope Pro, realizzata da Motogadget appositamente per la Nine-T. Subito sotto, nel cupolino, Luis ha installato il suo logo illuminato a led, che può assumere diversi colori al tocco di un telecomando, Con lo stesso telecomando può essere acceso un proiettore LED, montato sotto la moto, che disegna un logo luminoso BMW sull’asfalto (un po’ cafone, ma di grande effetto). Le forcelle originali sono state anodizzate nere e dotate di molle progressive e olio più denso. Sui foderi si notano i due anelli luminosi a LED che fungono da indicatori di direzione. Airbox, snorkel e batteria sono scomparsi. Il primo è stato sostituito da una coppia di filtri conici. Lo snorkel è stato rimosso e sostituito con un elegante carter in alluminio. La batteria originale è stata nascosta sotto il serbatoio. Quest’ultimo, è l’originale in alluminio, ma impreziosito dai loghi di produzione Luis Moto e dal nuovo tappo carburante modello Monza con flangia: tutto in alluminio lavorato CNC. Lo stretto codino monoposto artigianale si sovrappone al pneumatico posteriore con sezione di 200 mm. La targa è stata montata in basso con porta targa monobraccio di produzione Luis Moto: luci di posizione, stop ed indicatori di direzione sono integrati in una stringa LED proprio sopra la targa. Una R-nine-T davvero molto curata e ricca di soluzioni racing che rapisce lo sguardo… Anche senza le bellissime modelle che non l’hanno mai lasciata sola durante il Motor Bike Expo’ a Verona o nel servizio fotografico di Giancarlo Laudonia.
Inazumized photos by Giancarlo Laudonia
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