NSU OSL 251 by FMW

Lorenzo, detto Lollo, meglio noto come Fugar Metal Worker, ha acquistato a prezzo stracciato questa NSU OSL 251 del 1939 da un anziano signore che la teneva abbandonata nel suo garage, ferma da almeno 25 anni ed in condizioni di completo abbandono. La moto, in dotazione alle forze armate tedesche,  era arrivata in Italia durante l'ultima Grande Guerra e prima di arrivare nelle mani del venditore, era stata usata come moto da arrotino. Il cambio manuale testimonia che probabilmente la moto era in origine un sidecar. Sul carter sono ancora stampigliati l’aquila del Terzo Reich e il numero di reggimento Luftwaffe di appartenenza. Forse la forcella fu sostituita nel dopoguerra. Lollo l’ha interamente restaurata, con il suo stile abituale: componenti interamente artigianali, tanto olio di gomito, spesa minima e… se manca qualcosa... la si ricostruisce da zero. Se volete sapere di più, dovete continuare a leggere quello che il mitico FMW mi ha raccontato…

Una volta in officina, la moto è stata completamente smontata e il motore esploso. Per prima cosa è stata eliminata la puleggia artigianale montata sulla corona che muoveva la cinghia per la ruota affilatrice. Le parti danneggiate della meccanica, come l’ingranaggio dell’accensione e la bielletta delle aste e bilancieri, sono state ricostruite a mano seguendo il manuale di officina che Lollo ha fortunosamente trovato in un asta su e-bay Germany: gli è costato l’atronomica cifra di un euro (avete letto bene!) oltre a 11 di spedizione… Il telaio è stato riparato con saldature ad ottone come si usava all’epoca e quindi sabbiato. La verniciatura è stata fatta al piombo. Tutte le componenti sono rimaste originali, cromate o lucidate a nuovo. I dettagli della livrea e i filetti in oro sono stati riprodotti interamente a mano, compresi i loghi sul serbatoio. Le manopole e le gomme per le ginocchia sono state reperite sul web, dopo nottate di ricerche su siti polacchi o tedeschi. Lollo afferma con orgoglio: “Terminato il lavoro, la moto è partita alla terza pedalata! (…) Tutto il restauro mi è costato 1600 euro ma ho fatto tutto io, verniciatura compresa, tranne le cromature”.

Forse solo un ristretto numero di appassionati sa che la NSU ha rappresentato tra il 1901 e 1963 un pezzo di storia della motocicletta. La casa nacque alla fine dell’ottocento in una piccolo fabbrica a Neckarsulm, nella Germania meridionale. L’origine del marchio è probabilmente da ricondursi alla sigla Neckarsulm Strickmaschinen Union (Società Macchine da Cucire Neckarsulm), anche se altri ritengono che NSU derivi da tre lettere della città natale, NeckarSUlm. Dopo essersi sviluppata con la produzione bellica, e avendo raggiunto un buon successo nel primo dopoguerra, nel 1929 la NSU assunse il progettista Walter William Moore, che veniva dalla Norton, dove aveva appena sviluppato il progenitore del 500cc OHC che avrebbe poi motorizzato la favolosa Norton Manx. Negli anni trenta la NSU mise in produzione una serie di monocilindriche che ebbero grande successo e divenne il primo produttore del mondo di motociclette. Nel 1933 entrò in produzione anche la OSL 251, una monocilindrica di 242 cc a valvole in testa (scoperte sino al 1937), tre marce (che diventarono quattro nel 1936), che consumava circa tre litri di benzina ogni 100 km, pesava meno di 130 kg e aveva una velocità massima di circa 100 km/h. La produzione di questo modello fu sospesa tra il 1940 e 1947, per poi rientrare in produzione sino al 1952, quando fu sostituita dal modello OSL Max che, nelle sue varie versioni standard e super, restò in produzione sino al 1963.

Credits: Photo courtesy of Flugar Metal Worker. Historical data: Classic Motorcycle).