Chi si ricorda di Ratatorskr di Recycle motorcycle? Una Yamaha SR400 del 1984 col nome di uno scoiattolo della mitologia nordica? Il suo creatore svedese, Lars Gustavsson, la ha appena finita di aggiornare e, come di consueto, le ha scattato delle bellissime foto che mi ha mandato e, in più, mi ha raccontato la sua esperienza e le nuove modifiche apportate...
“Alla fine della scorsa stagione motociclistica (eh si, in Svezia, per la moto c'è la stagione ndt.) il consumo olio era eccessivo. Sicchè ho deciso di smontare il motore scoprendo che la valvola di scarico era cotta e che le fasce non tenevano. Non una cosuccia. Ma ho scelto di cogliere l’opportunità per cambiare il gruppo termico: guide valovole, valvole, cilindro e pistone ad alta compressione. Queste modifiche mi sono costate una cifra, ma è stata l’occasione di conoscere il motore. Per festeggiare quest’apprendimento ho investito in alcune modifiche estetiche per il 2012. I semimanubri erano un mio desiderio da tempo. Il precedente TT-bar alzava il profilo frontale e interrompeva la linea del serbatoio originale. I semimanubri sono più bassi e seguono il profilo della moto. E’ stato più difficile portare il tachimetro allo stesso livello, in quanto lo spazio era occupato dal faro anteriore che non avevo intenzione di spostare in posizione avanzata. Sicché l’unica soluzione possibile è stata quella di forare il faro Bates e farci passare dentro la corda del tachimetro. Funziona benissimo. Ma è difficoltoso regolare l’altezza delle luci. Lo specchietto bar-end è fatto a mano per la moto (…). Pannelli laterali. In un mondo dove tutti tolgono tutto, è divertente aggiungere, per una volta. La carenatura è la naturale evoluzione delle moto nude. Dopo aver rimesso la copertura in plastica della batteria, mi sono interrogato a lungo se coprire ancora. Non nascondere, ma creare curiosità per quel che c’è sotto. La parte più difficile è stata creare le staffe per i pannelli (…). Legno. Ho lottato a lungo contro il mio desiderio di legno sulla moto. Mi sono detto: non è una barca. Ma alla fine non ho resistito. Il portapacchi è fatto di betulla e utilizza i supporti del canocchiale di un fucile. Grande abbastanza per poggiarci un paio di guanti di riserva o da bere.” (Liberamente tradotto dall'originale, in inglese).
Chi vuole mantenersi aggiornato sui lavori di Lars e sui suoi molteplici interessi, può visitare il suo nuovo blog: the Farmer's racer.
The story since last time:
Ended last years biking season with burning to much oil - so I decided to take the engine apart. Found out that the exhaust valve was overheated, and oil has burnt into the piston. Not a quick fix... but I decided to use the opportunity to change all parts involving the compression chamber: valve guides, valves, new bore and a high compression piston. This inside renovation costed me a lot, but was a realy good way to get to know the engine. To celebrate this knowledge I invested in some cosmetic changes for 2012. Clip on handle bars has been on the wishlist for a long time. The previous tt-bar raised the front end and broke the lines and movement of the original tank. The clip-on is lower and give the tank line more of a back bone look to the profile. The difficulty was to bring down the speedometer to the same level - there was a headlight in the way... Didn´t want to move the light forward. So the only way was to drill two holes in the Bates to lead the speed cable threw the light:) Works realy good - but it is a pain to adjust the light angle. The bar end mirror is handmade for the bike. The long triumph handles are realy long enough for the width of the bike. I did not want to add to this distance. Many barend mirrors on the market has a mount construction that adds a few centimeters, and a mirror that rides outside the bike. Wanted a more narrow construction. There is an excenter construction inside the clipon and the mirror stem is threaded and rotated to mount the mirror to the handle. Side panels. In a world where many builders is cutting away stuff, it is funny to add. Cowls and fairings is the natural progression after naked bikes. After putting back the plastic battery covers inside the frame I've been thinking a lot on covering more. Not to hide, but to bring interest to looking behind. The most difficult task was to design mounts for the panel - and tiny nuts with wire locks. Don't want the panels to fall of my thomper (but I need to get inside to check the spark). Wood. I have been fighting the urge to use wood on the bike. I've been thinking: it's not a boat, but in the end I could not resist. The package holder is made from rifle scope mounts and birch. Just big enough for a pair of extra gloves or a drink. Lars Gustavsson
Bella ,bella,... Me piace !!!
ReplyDeleteGrazie mi fai conoscere sempre dei bei ferri e buoni amici ..:)