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Immagino che non ci sia un frequentatore dell’Inazuma Cafè che non sappia chi sia Mark Wismore. Titolare dell’Ace Café di Londra dal 1993, Mark ha riaperto il bar nel 1997, riportandolo in vita quasi 30 anni di chiusura. Nato nel 1938 come stazione di servizio aperta 24 su 24, l’Ace Cafè era presto diventato un popolare luogo di ritrovo dei motociclisti londinesi e non solo e, negli anni 50, un simbolo della sottocultura Rockers. Mark ha ristrutturato interamente i locali del cafè nel 2001, giusto in tempo per cogliere il bisogno di tutti coloro che erano alla ricerca di qualcosa di genuino e reale in un mondo in cui è oramai quasi tutto virtuale…. Proprio come il nostro cafè (e mi chiedo se non sia ora di rendere questo sodalizio con i lettori un po’ più tangibile (ma questo lo vedremo...). L’Ace Cafè, invece, è ormai conclamato luogo di culto e destinazione elettiva per tutti i cafè riders, non solo britannici o europei, ma di tutto il mondo. Ben dieci Ace Cafè sono in corso di apertura negli USA e il brand è ormai presente con gadget e iniziative di vario genere in tutte le più importanti manifestazioni motociclistiche che abbiano a che fare con la meccanica classica e la custom culture. Io ho incontrato Mark all’Eicma, qualche settimana fa…


L’ho riconosciuto subito. Jeans rimboccati, chiodo old school, ciuffo impomatato. Inconfondibile e fedelissimo alle immagini che circolano sul web. Sono fuori dal padiglione custom a finire una sigaretta mentre scorro le foto scattate sul display della Nikon: “May I shake your hand?” gli faccio al volo, aspettandomi, al più, un frettoloso saluto di rimando. Lui, invece, si ferma. Curioso e sorridente. Gli dico qualcosa del tipo: “My name is Luke and I’m a fan of yours. I just wanted to shake your hand for all you do to promote the cafe racer culture all over the world”. Lui, invece di liquidarmi, licenzia i suoi amici con un cenno, mi offre la sua mano e mi chiede, cortesemente, con chi ha il piacere… Gli dico che vengo da Roma, che ho un blog che si chiama Inazuma Cafè Racer (e qui, senza bigliettino da visita e con un rapido spelling, forse impreciso, dubito di aver lasciato una traccia del link nella sua memoria), che scribacchio di moto e di meccanica classica ma che sono, soprattutto, un appassionato. Al che, Mark si ferma definitivamente. Gli offro una sigaretta e lui mi chiede di Roma. Dalle sue parole, traspare un entusiasmo illimitato per ciò che fa, per la cultura cafè, e un gran gusto per gli incontri tra bikers. Si informa bene sulle caratteristiche dei Moto Days, se vale la pena di esserci, di quant'è vasto lo spazio espositivo, dello spirito (il mood) dei partecipanti, se è, come a Milano, una specie di festa, etc… Forse lo convinco che vale la pena. Ma non gli racconto certo cazzate... Ancora il tempo di finire la sigaretta, di un’altra stretta di mano, la promessa di rivederci a Verona... e ci salutiamo. Niente foto ricordo. Non mi viene nemmeno in mente, anche se ho la reflex in mano. E, in fondo, trovo che sarebbe un idea poco “rocker”.  Alla prossima dunque!

5 comments:

  1. ebbravo luke... !!!

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  2. E certo... Mentre ti aspettavo a vuoto, qualcosa dovevo pur fare...

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  3. hahah giusto , ma percaso hai dato un occhiatina anche alle signorine? :D

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  4. http://inazumacafe.blogspot.com/2011/11/eye-candies-in-milan.html

    Ti vedo distratto.

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  5. ah h mi era sfuggito molto probabilmente se fosse stato ASS-SHAKING me ne sarei accorto sicuramente ..::D

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