La FOH cafè non è una vera cafè racer, ma ne ha le forme: è, in effetti, una streetfighter moooolto cattiva, anche nel nome, con cui Roman Levin di FOH Cycle Fabrication ha cercato di armonizzare al meglio, secondo la sua filosofia, numerose componenti racing selezionate dalla migliore produzione Giap di serie, e non solo, dell’ultimo decennio... O giù di lì.
Attorno al motore Suzuki TL1000R del 2002, la cui elettronica è stata settata per il massimo delle prestazioni, troviamo, in estrema sintesi: telaio custom Trellis, forcellone monobraccio Triumph 1050, cerchio posteriore Triumph 955 trasformato da 17 x 6″ a 18 x 8.5″, forcella e disco Kawasaki ZX14 con idraulica Suzuki GSXR 1000, cerchio anteriore Kawa ZX636, mono posteriore Yamaha R6 con molla Ducati 900RR, radiatore Yamaha R6, carrozzeria in carbonio… Tanti altri dettagli, se interessano, li troverete qui.
FOH significa Full of Hate (piena d’odio). Per il costruttore del New Jersey, il suo marchio è il modo di esprimere la profonda acredine (“deep, deep, hatred”) che nutre nei confronti della dominante tipologia di moto negli USA. Parafrasando il noto detto, in questo caso, mi verrebbe da dire: la strada per il paradiso è lastricata di cattive intenzioni!
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